Domenica 18 Ottobre ho avuto il piacere di partecipare ad un’escursione che ha toccato due luoghi a me molto cari dell’appenino bolognese situati tra i comuni di Camugnano e Grizzana Morandi:
è in questa zona, rispettivamente nei paesi di Vigo e Tramonte che sono nati mio nonno e mia nonna, è in questi luoghi che, dalla nascita, trascorro periodi estivi più o meno lunghi.
Il percorso dell’escursione con partenza dal santuario della Madonna dei Frascari si è sviluppato attraverso i sentieri del CAI 100 e 039 fino al santuario della Madonna di Montovolo, seguendo una parte di quel percorso che viene chiamato “la via dei santuari” che partendo da San Luca tocca vari luoghi sacri dell’appenino bolognese. In questo percorso siamo stati accompagnati dall’esperienza e dalla competenza dei professori Vai e Ferrari dell’università di Bologna che ci hanno spiegato l’origine della formazione del monte Vigese e di Montovolo, e della flora incontrata lungo il percorso in parte autoctona e in parte portata dall’uomo.
All’arrivo siamo stati accolti da un volontario dell’associazione “amici di Montovolo” che da svariati anni si occupa della cura del santuario e della promozione di iniziative legate a questo luogo storico della montagna bolognese restaurato una decina d’anni fa.
Durante la visita all’interno del santuario ci è stato spiegato come la morfologia del territorio con due cime, la prima quella dove sorge il santuario, la seconda raggiungibile proseguendo il cammino per una decina di minuti, ricordasse (in piccolo) ai crociati bolognesi di ritorno da Gerusalemme le due cime del monte Sinai:
quella dove Abramo avrebbe ricevuto le tavole dei comandamenti e quella dove all’epoca delle crociate era già presente un monastero dedicato a Santa Caterina di Alessandria.
Per questo all’inizio del XII secolo in questi due luoghi vennero edificati il santuario principale (sopra una cripta del IX secolo) e un oratorio dedicato a Santa Caterina di Alessandria, guadagnandosi così l’appellativo di “Sinai bolognese”.
Dopo esserci riposati e rifocillati, nel pomeriggio siamo saliti per una breve visita all’oratorio (affrescato nel XV secolo) per poi godere della magnifica vista che questo punto offre sulla valle del Reno e su quella del Setta, che nei giorni di massima limpidezza arriva fino a San Luca.
Per me è stata una giornata piena di novità perché, pur essendo stato in questi luoghi molte altre volte, non mi era mai capitato di poter ascoltare una spiegazione così completa e di poter visitare l’interno dell’oratorio di Santa Caterina.
E’ stata una giornata in cui ho sentito il legame tra la storia di questi luoghi e i ricordi della mia storia personale.
Una testimonianza – Marco Bassi –